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Escursioni e passeggiate

Se siete amanti delle passeggiate in montagna questo è il posto giusto per voi. Il territorio che circonda Levico ed in particolare Vetriolo, la Panarotta e l’Altopiano di Vezzena offrono innumerevoli itinerari, di diversa difficoltà, che vi permetteranno di scoprire, passo dopo passo e in ogni periodo dell'anno, suggestivi scorci panoramici e interessanti angoli di natura e di storia.

Potrete scegliere tra le passeggiate più semplici adatte a tutta la famiglia o cimentarvi in escursioni e trekking più impegnative che vi porteranno a conquistare le vette più alte. 

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PERCORSI ADATTI ALLE FAMIGLIE

Dalle Terme alla Chiesetta di San Biagio - Lunghezza m 3.000 – Percorrenza a piedi h 1,30
Da Viale Vittorio Emanuele si sale lungo viale Roma imboccando a sinistra via S. Biagio fino a raggiungere un capitello. Da qui si mantiene la sinistra e, dopo circa 50 metri, si imbocca, a destra, la stradina che sale al colle. Splendida vista sul lago. Al bivio successivo si sale ancora a destra fino al Colle di S. Biagio (m. 574). Particolarmente interessante l’omonima chiesetta trecentesca, ricostruita nel 1506, con affreschi dei secoli XIV e XVI, soffitto in legno, presbiterio gotico, pavimento in lastre di porfido, custodita un tempo da un eremita e meta di pellegrini. Rientro per lo stesso cammino.
 
Colle delle Bene - Lunghezza m 5.000 – Percorrenza a piedi h 2,00
Dai Giardini Salus (viale Vittorio Emanuele) si sale lungo viale Roma, imboccando, a sinistra, via S. Biagio. Si sale lungo la stradina sterrata superando l’ex acquedotto austriaco. Proseguendo, si sale a destra fino al Colle delle Benne (m. 653) su cui sorgono i ruderi del forte omonimo, costruito dagli Austriaci nel 1890 e che faceva parte di una serie di fortificazioni e trincee installate nella zona. Rientro per la stessa strada.
 
Rovine del castello di Selva - Lunghezza m 4.500 – Percorrenza a piedi h 2,00
Si parte nei pressi dei Giardini Salus (viale Vittorio Emanuele) salendo per vicolo Fosse e piegando quindi a destra lungo viale Roma. Costeggiato il lato nord del Parco delle Terme si percorre via Silva Domini fino alla Salita al Castello. Bella panoramica sull’abitato di Selva. Salendo verso il Castello si piega a sinistra lungo l’antico fossato in ciottoli, che conduce ai ruderi di Castel Selva (m. 613). Lasciato il Castello si prosegue lungo un sentiero nel bosco e, all’incrocio con la strada sterrata si piega a destra scendendo fino a via Pontara. Da qui si raggiunge il centro di Selva (m. 493). Si ritorna a Levico Terme percorrendo via per Selva e quindi Via de Gasparri.
 
La strada dei pescatori - Lunghezza m 6.000 – Percorrenza a piedi h 2,30
Dai giardini Salus si imbocca il vialetto che scende lungo viale Lido, seguendo l’argine sinistro del Rio Maggiore in dieci minuti si arriva al Lago. Dirigendosi poi a destra si cammina lungo la spiaggia libera. Giunti alla Taverna. Si imbocca la comoda “Strada dei Pescatori” che si snoda lungo la riva nord del lago. Ritorno per lo stesso cammino fino alla Taverna e quindi viale Belvedere e viale Vittorio Emanuele.
 

ESCURSIONI DA NON PERDERE

Da Vetriolo a Cima Panarotta
Dislivello: 512 metri
Dal centro di Vetriolo Terme si raggiunge il locale “Maso al Vetriolo Vecchio“, superato il quale, sulla sinistra, si diparte una strada forestale nel bosco che risale inizialmente piuttosto ripida, poi più pianeggiante. Seguendo il tracciato della forestale percorriamo il versante sud della Panarotta, transitando in prossimità di una delle sorgenti minerali ferruginose che hanno reso famosi gli stabilimenti termali di Levico e Vetriolo in tutta Europa a partire dalla fine del 1800. Percorrendo un ultimo tratto in leggera discesa si raggiunge così il rifugio Malga Masi. Si riprende il cammino sempre lungo la forestale che con una serie di ampie curve rimonta il versante della Panarotta fino a raggiunge la località La Bassa, 1834 metri sull’ampio crestone sommitale che scende dalla cima della Panarotta. Da qui mantenendosi sulla cresta si raggiunge poi la panoramica cima della Panarotta a quota 2002 metri. Dalla cima si scende quindi lungo i tracciati delle piste fino a Cima Esi e successivamente lungo un tracciato a bordo pista fino al parcheggio da dove si rientra a Vetriolo.
 
Dal Passo Vezzena al Pizzo di Levico
Dislivello: 403 metri
Spostiamoci ora sull’Altopiano di Vézzena per percorrere uno degli itinerari estivi più “classici” nella zona: la salita alla Cima Vezzena 1908 metri, più nota forse come “Pizzo di Levico”. Partiamo da Passo Vezzena, all’altezza dell’omonimo albergo ristorante, e seguiamo il tracciato di una strada forestale tra gli alpeggi. Ora dietro un fitto bosco si profilano le rovine del forte austriaco di Cima Verle, poi con l’itinerario entriamo nel bosco di abeti alle propaggini della Cima Vezzena. Dopo circa 40 minuti di cammino, all’altezza di un tornante, si stacca sulla sinistra la vecchia strada militare costruita dagli austriaci a servizio del forte Spitz Verle costruito sulla sommità di Cima Vezzena, costruzione che completava la poderosa linea dei forti austriaci eretti a cavallo del 1800 e 1900 a difesa degli altopiani meridionali di Folgaria, Lavarone, Luserna e Vezzena. La vecchia strada militare risale con regolarità il versante sud della Cima Vezzena e innalzandoci  l’orizzonte si dilata abbracciando in un unico colpo d’occhio le verdi distese che circondano Passo Vezzena, verso Cima Larici, e più a ovest Luserna, Lavarone, il gruppo del Pasubio. Un panorama che si amplia a 360 gradi dalla sommità di Cima Vezzena: verso il Brenta, l’Adamello, il Lagorai il massiccio di Cima d’Asta e le Dolomiti, mentre ai nostri piedi la vertiginosa parete nord della cima sprofonda verso le regolari geometrie dei campi e delle coltivazioni della conca tra Caldonazzo e Levico. Un’alternativa alla discesa è quella di proseguire lungo il versante orientale, su terreno aperto, verso Malga Marcai di sopra o fino all’intaglio della Bocca del Forno, ai piedi della Cima Manderiolo fino a incontrare il tracciato della strada forestale che seguiremo a ritroso fino al Passo Vezzena.

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